A Calalzo di Cadore il sindaco ha messo alla porta gli esattori: il Comune riscuote i tributi direttamente. "Così abbiamo guadagnato"
Ma qui, visto anche il periodo, si parla di tasse. Perché proprio
Calalzo ha deciso di mettere alla porta gli esattori di Equitalia. Cosa
che, tanto per cominciare, ha portato al piccolo Comune anche un
vantaggio economico mica da ridere: «Quando sono stato eletto, il
servizio di riscossione dei tributi era esternalizzato proprio a
Equitalia, sia per quanto riguarda i tributi ordinari, tipo la tassa sui
rifiuti e quant’altro, sia per le riscossioni coatte. Noi abbiamo
subito deciso di tornare a occuparci direttamente dei tributi ordinari, e
già così abbiamo calcolato un risparmio di circa 20mila euro all’anno».
Restava la riscossione coatta, quella che spesso porta a sanzioni più o
meno pesanti per il cittadino inadempiente. «Ecco: dalla fine di
novembre ci siamo ripresi anche quella. Abbiamo incaricato la Comunità
montana Valbelluna, che già da anni lavora nel campo. E però, di fatto,
il cittadino può venire qui, in Comune, a parlare della sua eventuale
situazione di difficoltà».
In realtà esiste una legge, la 166/2011, che già prevede che i Comuni
non si appoggino più a Equitalia. Eppure il caso di Calalzo resta
un’eccezione. «Sono tanti i miei colleghi che, su questo punto, si
mostrano refrattari. Anche la stessa Anci. Posso pure comprenderli:
delegando l’incasso delle imposte a Equitalia ci si toglie una bella
grana. Senza contare che, nelle grandi città, diventa molto più
complicato impostare rapporti personali fra istituzioni e cittadini».
Invece voi avete deciso diversamente. «Sì. Ma attenzione, non è che da
noi gli imbroglioni siano più tollerati. Anzi: io conosco tutti i 2.250
residenti del Comune che amministro, le situazioni familiari, gli
eventuali disagi, ogni tipo di problema. Impossibile che qualcuno possa
fare il furbo. E però proprio per questo motivo non mi sembra giusto
nascondermi dietro le cartelle esattoriali di Equitalia, che troppe
volte rischiano di affossare definitivamente una difficoltà magari
passeggera - e qui bisogna però precisare che non esiste alcuna
comprensione per quei cretini che minacciano o mettono le bombe. In ogni
caso, chi ha un problema deve venire da me, in municipio. E una
soluzione si trova».
Reazione della cittadinanza? Entusiasta, dice il sindaco. «Ma è
ovvio, così si accorcia la distanza fra amministratore e amministrato.
Senza contare che, facendo i conti, è venuto fuori che adesso, per
quanto riguarda i tributi ordinari, i cittadini pagano addirittura più
puntualmente». E come lo spiega? «Non è così strano. Se non gli mandi
l’esattore, che naturalmente applica i regolamenti senz’alcuna
cognizione, tutto diventa più gestibile. La gente si rende conto che i
soldi delle imposte vanno poi a vantaggio di tutti. Anche loro».
di Andrea Scaglia
di Andrea Scaglia
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