LO RIVELA UN NUOVO STUDIO: L'ASPIRINA NON FA BENE A TUTTI 0

Nico | 13:09 | , ,



16 Gennaio 2012 - Ammonta a quasi un terzo il numero di americani di mezza età che regolarmente prende un’aspirina per bambini nella speranza di prevenire un infarto o un ictus o abbassare il loro rischio di cancro. Ma la nuova ricerca mostra che l'aspirina non è ideale per tutti, e che in alcuni pazienti questo cosiddetto farmaco miracoloso sta provocando più danni che benefici.

"Proibisco l’aspirina molto più di quanto la prescriva" ha affermato Alison Bailey, direttore del programma di riabilitazione cardiaca Gill Institute presso l'Università del Kentucky. "Le persone non prendono nemmeno in considerazione il fatto che l'aspirina sia una medicina, o pensare al fatto che può avere effetti collaterali da essa"

La scorsa settimana, i ricercatori di Londra hanno riferito di aver analizzato nove studi randomizzati di uso di aspirina negli Stati Uniti, Europa e Giappone che comprendeva più di 100.000 partecipanti. I soggetti dello studio non avevano mai avuto attacchi di cuore o ictus; tutti hanno regolarmente assunto aspirina o un medicinale placebo per determinare eventuali benefici dell'aspirina su persone che non hanno mai manifestato effetti legati a cardiopatia.

In un'analisi combinata, i ricercatori hanno scoperto che gli utenti che fanno uso regolare di aspirina erano il 10% piu protetti  rispetto agli altri da avere un qualsiasi tipo di evento cardiaco, e avevano il 20% in meno di probabilità di avere un attacco cardiaco non fatale. Mentre questa notizia sembra essere incoraggiante, lo studio dimostra che i rischi legati all’assunzione regolare supera i benefici stessi.

I consumatori di aspirina infatti registravano circa il 30% in piu’ di probabilità di soffrire di un evento grave quale emorragia gastrointestinale, un effetto collaterale che si manifesta in caso di abuso della medicina. Il rischio complessivo di morte nel corso dello studio era pressoche identico tra i consumatori di aspirina e gli altri, e anche se studi precedenti avevano suggerito che l'uso regolare del medicinale potrebbe prevenire il cancro, la nuova analisi non sembra aver mostrato alcun beneficio in proposito.

"Siamo stati in grado di dimostrare in maniera abbastanza convincente che nelle persone sane di cuore o senza precedenti attacchi di ictus, l'uso regolare di aspirina può essere più dannoso che utile", ha detto il dottor Sreenivasa Seshasai del Centro Ricerche Scienze Cardiovascolari a San Giorgio, presso l’Università di Londra.

I risultati potrebbero quindi aumentare lo stato confusionale in merito ai benefici del famoso prodotto medico.  

La ricerca dimostra che tra gli individui che hanno avuto un attacco di cuore l'uso regolare dell'aspirina potrebbe portare buoni risultati, riducendo il rischio di un ulteriore evento di circa il 20 - 30%. Si riduce anche il rischio di ricorrenza tra le donne che hanno avuto un ictus causato da un coagulo di sangue.

L'aspirina agisce interferendo con l'azione di coagulazione del sangue. Nei vasi sanguigni, ridotti nel caso di elementi cardiopatici, i depositi di grasso rischiano di scoppiare portando alla rapida formazione di un coagulo che blocca il flusso sanguigno al cuore o al cervello. Regolarmente prendere un'aspirina aiuta a prevenire la formazione di coaguli.

Nel 2007, l'Agenzia statunitense per la Ricerca Sanitaria ha riferito che il 19% degli americani assume regolarmente aspirina, di cui il 27% di età compresa tra i 45 e i 64 anni e circa la metà di 65 anni od oltre.



Tuttavia molti individui che la usano non hanno mai avuto un attacco cardiaco o un ictus, e continuano a prendere l'aspirina nella speranza di prevenire tale disagio. Tra gli utenti di mezza, la relazione del 2007 rivela che il 23% del campione non ha sofferto di cardiopatia alcuna, come anche tra i consumatori di aspirina più anziani, dei quali il 41% non ha avuto una malattia cardiaca o ictus.

Per le persone non cardiopatiche, le linee guida suggerite dalle autorita’ Stati Uniti Preventive Task Force e da altri gruppi nazionali dicono che terapie a base di aspirina dovrebbero essere decise e valutate caso per caso, a seconda di fattori di rischio individuali e tenendo conto della storia sanitaria famigliare.

Anche se il dottor Seshasai ha dichiarato che le nuove scoperte non dovrebbero necessariamente far si che uomini e donne sani debbano interrompere immediatamente l'assunzione di aspirina. Le persone con una forte storia familiare di infarto o ictus possono trarre beneficio dalla continuazione del regime, e si dovrebbe trattare la questione con i loro medici.

Il problema comunque si riscontra sui pazienti che decidono in piena autonomia l’inizio di una ‘’terapia’’ a base di aspirina, in quanto si sentono sicuri che tale azione porti certi benefici, ‘’non pensando che l’uso inappropriato di tale medicinale possa potenzialmente creare seri danni’’ ha concluso il dottor Bailey.

                                                                                                                                                                                                                                 fonte



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