Ogni nuova revisione del Manuale Diagnostico e Statistico
dei Disturbi Mentali (DSM) registra l'aggiunta di nuovi cosiddetti
"disturbi mentali" che sono in realtà solo normalissime variazioni
nel comportamento umano. E l’edizione del quinto manuale non fa eccezione, in
quanto propone la riclassificazione di comportamenti normali come il lutto per
la morte di una persona cara, per esempio, o passare ‘’troppo’’ tempo a navigare in internet, come disabilità mentali
che necessitano l'assunzione di psicofarmaci.
Il successore del DSM-4, che è stato originariamente
pubblicato nel 1994, è stato programmato per essere rilasciato nel maggio 2013
in seguito a varie revisioni del progetto preliminare, diversi periodi di
commenti pubblici, e la revisione generale da parte delle comunità
psichiatriche e mediche. Ma finora, migliaia di professionisti della salute si
sono opposti al nuovo manuale nella sua forma attuale a causa della riclassificazione
di una serie di comportamenti umani altrimenti normali come presunte malattie
mentali.
Secondo David Pilgrim dall’University of Central Lancashire
nel Regno Unito, è ovvio che il DSM-5 "aiuterà gli interessi delle aziende
farmaceutiche", ampliando l'ambito di ciò che è considerato malattia
mentale. Egli ha dichiarato a Reuters Salute, in una recente intervista, che la
nuova disciplina "rischia di trattare l'esperienza e la condotta delle
persone come se fossero specie botaniche in attesa di essere identificati e
suddivisi in scatole rigide", aggiungendo che si tratta di una "forma
di follia collettiva".
L'originale Censimento degli Stati Uniti del 1840 conteneva
solo una classificazione di malattia mentale conosciuta come "idiozia /
pazzia." Ma per tutto il secolo successivo, il numero di disturbi mentali
riconosciuti è salito a oltre 100, mentre oggi, l'APA riconosce più di 300
comportamenti classificati come malattie mentali del DSM-4. E per quanto
riguarda il 5° manuale (DSM-5), il numero sarà probabilmente in netto aumento.
Peter Kinderman, a capo della facoltà di Psicologia presso l’Università
di Liverpool ha una visione chiarissima del problema e lo descrive in maniera
molto semplice:
"Molte persone timide, in lutto, eccentriche, che hanno vite non convenzionali o semplicemente romantiche si ritroveranno improvvisamente ad essere etichettati come malati mentali. Non è una condizione umana, non è nemmeno scientifica, e questa classificazione non aiuterà a decidere un modo efficace per aiutare una persona".
Questa classificazione, però, darà delle opportunità nuove
alla psicologia al fine di prescrivere farmaci psicotropi, come Adderall, il
popolare farmaco per il deficit di attenzione e iperattività (ADHD), per i
bambini. Le diagnosi di ADHD, dopo tutto, sono in costante aumento nel corso
degli anni come del resto lo è il campo della psichiatria, che continua ad
espandere la portata dei sintomi e comportamenti percepiti come disfunzioni e
malattie mentali.
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