Mentre il Parlamento greco discute sulle ultime richieste di
austerity richieste dai creditori, migliaia di poliziotti erano al lavoro in
tenuta antisommossa nel tenere a bada i manifestanti che chiedevano la fine dei
duri tagli spingendo il paese verso il caos. La polizia ha registrato circa
25.000 manifestanti (controllati tramite l’uso di alcuni gas lacrimogeni in risposta ad alcune bombe artigianali usate durante la manifestazione) ammassati
all'esterno dell'edificio parlamentare, come nella vicina piazza Omonia.
Il Primo ministro greco Lucas Papademos ha da tempo attuato
pressioni sul parlamento al fine di accettare l'accordo, dicendo che in caso
contrario si andrebbe incontro al "caos economico". Egli definisce
tale accordo una responsabilità storica al fine di evitare conseguenze
catastrofiche che potrebbero verificarsi in caso contrario. In proposito il
Primo ministro ha dichiarato:
"Un default guiderebbe la nazione verso un’avventura a dir poco disastrosa. Si creerebbero condizioni di incontrollato caos e l’esplosione a livello sociale sarebbe difficilmente placabile. Sarebbe un vortice di recessione, miseria, instabilità, disoccupazione prolungata, e tutto accadrebbe prima ancora di pensare ad un’uscita dalla zona Euro’’
Le misure richieste ed approvate dal Governo prevedono 300
Euro di tagli alle pensioni e il 22% di taglio ai salari minimi, attestati al
momento nella soglia dei 750 Euro. Inoltre c’è la previsione di ridurre gli
impiegati statali di circa 150mila unità entro il 2015. Si aggiunga a tutto ciò
uno swap bond per alleviare l’onere del debito greco, tagliando il valore reale
dei titoli obbligazionari degli investitori privati di circa il 70%.
Come precedentemente riportato, codeste misure hanno fatto
infuriare il popolo ellenico. Molti dei 25.000 presenti sono scesi in piazza
dotati di maschere antigas. Sindacalisti, simpatizzanti di sinistra, attivisti
comunisti, giovani con teste rasate, tutti insieme a protestare sventolando
bandiere greche al fine di protestare contro quello che viene definito un ‘’ricatto’’
imposto dalla BCE, Unione Europea ed FMI. Le dichiarazioni dei manifestanti
sono cariche di rabbia e di disperazione. Andreas Maragoudakis dice che.....
"Non è facile vivere in queste condizioni. Entro il 2020 saremo schiavi dei tedeschi".
Un altro manifestante, Stella Maguina, 33 anni, ha
dichiarato:
"Siamo qui per i nostri genitori ei nostri figli, per tutti coloro che non possono venire".
L'austerità dura perseguita in nome dell’obbiettivo di riduzione
del disavanzo ha spinto il paese verso il collasso economico e sociale. Uomini
e donne frugano nei cassonetti della spazzatura. La scorsa settimana l'agenzia di
statistica europea ha annunciato che la povertà ha ormai inghiottito più di un
terzo della nazione e che la disoccupazione ha ormai inglobato un milione di
persone, alzando il tasso dal 19% al 20,9% in un solo mese.
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