Torna lo spettro della tassa su Internet 0

Nico | 06:45 | , , , ,




Torna lo spettro della tassa su internet. Secondo NoInternetTax.org, infatti, sembra che L’ONU ritenga di essere nella posizione di imporre a breve ulteriori tasse su persone, imprese ed industrie. Il modo più semplice ad oggi??? Ovviamente tramite il forum globale più importante e vasto al mondo, Internet. Neil Snyder attraverso l'American Thinker avverte:

"Ero solito dire ai miei studenti di strategia presso l'Università della Virginia di tenere gli occhi su internet. In passato gli ufficiali avevano optato per evitare la tassazione negli aquisti fatti su internet al fine di permettere a tale sistema di crescere senza impedimenti composti da restrizioni governative ingombranti, in particolar modo dalle tasse. Ma ho detto anche ai miei studenti che, un giorno, i governi da tutto il mondo avrebbero richiesto la creazione di una tassa Internet per finanziare diversi settori. Una tassa aggiuntiva di questa portata potrebbe portare al finanziamento, tra le altre cose, di una polizia mondiale o un esercito esecutivo con poteri esecutivi, giusto per menzionare un singolo obbiettivo. Risulta che Internet, al fine di finanziamenti aggiuntivi, possa rivelarsi un veicolo perfetto per accumulare fondi dal momento che si tratta di un sistema globale e facilmente accessibile da milioni di persone tramite computer o semplicemente uno smartphone.         
Ci stiamo muovendo verso un governo mondiale vero e prorpio. C’è una crescente possibilità che i nostri funzionari aprano presto la porta ad una istituzione, sia l’ONU o una qualsiasi altra organizzazione globale, di racimolare soldi da tassazioni provenienti dal web. Il giorno sembra vicino ed il mondo che conosciamo potrebbe cambiare per sempre’’

Ma attenzione. Per chiunque pensasse che le Nazioni Unite possano (eventualmente) essere l’unica organizzazione a mettere mano nell’area cybernetica traendone guadagno, dando a questo articolo un carattere ‘’complottistico’’ o perlomeno pessimistico, rispondiamo col fatto che qualunque Governo potrebbe trarne beneficio, anche a causa di una crisi economica mondiale che sta soffocando le economie globali.                   

Ostinarsi nel dire che Internet sembra la più ovvia delle soluzioni ha un suo fondamento. Focalizzando nelle leggi americane, ricordiamo che Bill Clinton nel 1998 firmò un documento, chiamata Internet Tax Freedom, che impediva al governo Americano di tassare una qualsivoglia transazione via web.

Ma la durata di tale ‘’patto’’ non è permanente, il che significa che il Congresso debba periodicamente estendere il valore di tale legge. La scadenza dell’attuale contratto è fissata per il 1° Novembre 2014. Con i segnali a dir poco confortanti che arrivano dall’attuale economia ci sono diversi segnali che tale patto possa saltare al momento della scadenza.

Il lavoro sembra già iniziato allo scopo di trovare nuovi modi per tassare l’attività online: sembra che sia stata istituita una ‘’Streamlined Sales Tax Project’’ (SSTP) da parte del governo. Secondo tale proposta sarà istituito un ‘’centro di raccolta nazionale’’ al fine di monitorare e controllare gli acquisti su internet di qualsiasi consumatore. Le informazioni personali e le abitudini sullo shopping su internet saranno registrati e conservati dagli enti governativi. Altrimenti, una seconda opzione si materializzerebbe nel caso gli Stati sottoscrivessero un sistema nazionale di riscossione delle imposte che, in sostanza, significherebbe una tassa nazionale sulle vendite.

Si sa per certo, poi, che la stessa Hollywood sta spingendo per un disegno di legge che si abbatta contro la pirateria on-line e ci si aspetta una maggiore pressione durante il corrente anno. Ma se alcuni possono essere d’accordo con tale violazione, la cosa che più colpisce è la violazione della privacy di ogni cittadino che faccia acquisti on-line e il monitoraggio porta a porta delle finanze di ogni singolo utente.                                    

Mentre tutto sembra ormai pronto per un controllo globale sulla rete, il sito NoInternetTax.org invita chiunque a combattere su questo fronte. Questo sembra essere solamente un passo decisivo verso un controllo globale da parte di un governo mondiale.             


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