I MEDICINALI CHIPPATI: BENVENUTO GRANDE FRATELLO 0

Nico | 10:49 | , , , , , , , , ,

E intanto ci si metta il cuore in pace, il Grande Fratello arrivera’. In un modo o nell’altro, la nostra anima è ormai in vendita: privacy, dignita’, riservatezza, TUTTO a prezzo di saldo, anzi ‘’rubato’’ da chi ci vuole condurre verso una generazione robotica.
Sono impazzito??? No, sono impazziti loro. Per soddisfare le loro manie di grandezza rischiamo davvero di pagare tutti, nessuno escluso. Tra poco anche un raffreddore potrebbe diventare pericoloso per la nostra privacy.
Segreti zero, questo è il rischio, e San Tommaso cerchera’ di  spiegarvi il perchè.....

Di seguito vi propongo questo video illustrativo, mi dispiace solo non aver trovato una versione in italiano.....

ENTRA IN CIRCOLO IL MICROCHIP
L’età del microchip medicinale è alle porte. Novartis, una delle più grandi case farmaceutiche al mondo ha annunciato di avere intrapreso un progetto diretto allo incorporamento di microchip direttamente allo interno di farmaci di nuova generazione, per creare la tecnologia “smart pill.”
Tale nanotecnologia gli è stata concessa su licenza dalla Proteus Biomedical di Redwood City, California.
Questo test è iniziato nell’agosto 2010 e il 13 agosto il sistema ha ricevuto il marchio CE dalla Unione Europea, che certifica che è a norma dei requisiti richiesti per la salute del consumatore.
Alcuni microchips sono gia in uso sotto forma di pillola: per esempio, per registrare l’ambiente del tratto gastrointestinale di un soggetto, alcuni pazienti gia’ inghiottono tali pillole in studi medici e il microchip manda, per alcuni giorni, informazioni ad un dispositivo ricevente dove sono archiviati i dati.
Alla fine del periodo di raccolta dati, o quando il chip viene espulso, il paziente riporta al medico il dispositivo ricevente perché lo analizzi.
Quindi? Sembra essere una grande idea per ottenere informazioni che riguardano la salute di una persona, usando la tecnologia del microchip. Poco invasiva, poco pubblica e non cosi tanto costosa.
Novartis ha previsto di iniziare ad applicare tale tecnologia nei suoi farmaci destinati a contenere il rischio di rigetto nei trapianti di organi, con l’obbiettivo di espanderla ad altri prodotti. La stessa tecnologia in breve tempo sarà presumibilmente adottata anche da altre società per l’impiego in diverse tipologie di farmaci.
Mentre da un lato questa tecnologia può apparire come un promemoria utile per pazienti che dimenticano di prendere le loro medicine, esso rappresenta potenzialmente anche una violazione della privacy in un mondo dove incombe la minaccia del controllo governativo sui cittadini e sui metodi di trattamento della malattia.
Non dimentichiamo poi di sottolineare che i memo per ricordare di prendere le medicine sarebbero ottima cosa se le medicine fossero veramente buone per la nostra salute, ma come sanno molti di voi che stanno leggendo, prendere delle medicine che siano manipolate e prodotte in laboratorio non è la via per affrontare e risolvere molte delle nostre cosiddette malattie.

COME FUNZIONA
Il tipo di tecnologia al microchip che sarà usata è al momento testata dalla Proteus Biomedical in UK, per il Servizio Salutistico Nazionale Il chip Raisin è attualmente testato nella speranza di far ricordare ai pazienti di prendere le loro medicine.
Questo sistema, noto come Raisin, comprende un microchip (a volte delle dimensioni di un granello di sabbia) che può essere digerito; una volta che entra in contatto con l’acido dello stomaco manda un segnale al cerotto portato dal paziente che contiene il ricevitore, che decodifica e registra le informazioni. (link consigliato)

VANTAGGI
Questa tecnologia futuristica potrebbe avere implicazioni di vasta portata per l'efficienza medica e il rapporto medico-paziente
Come detto in precedenza, Novartis prevede di iniziare eseguendo il microchip nella medicina usata per evitare il rigetto d’organo nei pazienti sottoposti a trapianto, ma a detta di Trevor Mundel, responsabile dello sviluppo Novartis, si spera anche di utilizzare i chip di inviare feedback su tutto, dalla frequenza cardiaca alla pressione del sangue, per contribuire a garantire che la medicina funziona correttamente. Al di là delle prestazioni mediche, dice Mundel, la "riduzione dei costi potrebbe essere potenzialmente la differenza tra una telefonata e una visita al pronto soccorso".

SVANTAGGI

Il memo-microchip è stato sviluppato per colmare il buco nel margine di profitto delle compagnie farmaceutiche, un modo per essere sicuri che i loro prodotti vengano costantemente usati, ricordando ai pazienti di prendere le loro pillole ed allertando le loro famiglie e medici quando sgarrano. Solo un altro modo che le aziende farmaceutiche hanno per fare denaro sulle malattie, mentre continuano a perpetuarle.

Gli scettici hanno espresso la preoccupazione che i medici potrebbero essere in grado di monitorare continuamente il paziente. Ma Novartis ribadisce che tutto cio’ non accadrà, perché il funzionamento del chip si esaurisce dopo poche ore.

Per quanto riguarda gli hacker, la connessione tra il chip e il Bluetooth viaggia oltre "lo stesso tipo di percorso cifrato che usiamo quando si paga le bollette online", dice Deborah Huso a AOL News. 

Tuttavia, un portavoce di Novartis, afferma che le autorità mediche faranno in modo che tutti i "problemi di privacy dei dati" siano risolti prima di approvare le pillole ad un utilizzo diffuso.

Ma attenzione pero’, un microchip non è cibo, ed ingerirlo suona rischioso per la salute, soprattutto se se ne dovessero ingerire uno o più ogni giorno.


MA CARO LETTORE, APRI GLI OCCHI

Il microchip della Novartis lavora per mandare un sacco di vostre informazioni, un sacco di informazioni personali. Un potenziale appetibile per il “marketing information”, da parte di altre aziende.
Le compagnie farmaceutiche perdono miliardi di dollari l’anno a causa dei pazienti che semplicemente dimenticano di prendere le loro pillole.

Per cui queste smart-pill saranno verosimilmente utilizzate per monitorare i pazienti in modo che possa esser loro “gentilmente ricordato” di assumere le pillole al momento giusto. Nel settore del marketing, questa strategia è definita: programma di continuità”, cioè un sistema per ottenere vendite ripetute su base regolare.

In questa ottica, le pillole con microchip arrecherebbero più vantaggi alle aziende farmaceutiche che ai  pazienti. Ciò è particolarmente vero se si considerano i casi in cui i farmaci si rivelino dannosi per la salute umana. L’esperienza è piena di medicinali che in seguito alla loro immissione sul mercato si siano rivelati estremamente pericolosi o addirittura mortali (qualcuno ha detto Vioxx?).

Mike Adams, di Natural News, sulla faccenda ha aggiunto: “Se questi microchip trasmettono informazioni, è ovvio che queste possono venire raccolte da chiunque sia intorno, inclusi potenziali individui senza scrupoli o organizzazioni che possono usarli in modo nefasto. Enti governativi possono usare degli scanner per i microchip farmaceutici, che rileveranno quali pillole state prendendo ora. Questo potrebbe essere usato per violare la vostra privacy, scambiando con altre agenzie governative i vostri dati’’.

Per cominciare,“Novartis non ha in programma di condurre studi clinici ad ampia scala per testare questi nuovi prodotti”, riferisce l’agenzia Reuters “Invece, si propone di effettuare test di bioequivalenza, i quali dimostrino che gli effetti farmacologici di tale nuova tipologia di farmaci siano equivalenti a quelli del ‘vecchio’ tipo”, cercando quindi di farceli accettare senza troppi problemi.

Ma a questo punto sorge un dubbio: non è forse vero che un siffatto chip dovrà per forza di cose contenere sostanze chimiche e metalli pesanti? Per effettuare una trasmissione di dati dovrà essere dotato di una fonte di alimentazione, ossia una microscopica batteria o un condensatore di qualche tipo. Ebbene, i materiali utilizzati nei condensatori e nelle batterie sono tossici, e dunque sarebbe preferibile non ingerirli.

Sembra che il vero scopo di queste pillole possa essere quello di abituare l’umanità all’idea che il microchip possa entrare nel nostro corpo, fino al punto di convincere definitivamente la gente ad impiantarselo cosi come gia’ si fa con gli animali. Tale abitudine potrebbe diventare anche ‘’ovvia’’ ed abituale, tanto da non farci caso. È questo il misero prezzo della nostra privacy, dignita’, anima?



Conclusione? Benvenuto Grande Fratello.....


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