Gli economisti pensano che ‘’L’Eurozona non puo’ di certo sopravvivere nella sua forma attuale’’ 0

Nico | 07:08 | , , , , , , ,



‘’L’Eurozona non puo’ di certo sopravvivere nella sua forma attuale’’. Questa è la minacciosa previsione di economisti e politici britannici di ogni colore politico, tra i quali l'ex Cancellieri Alistair Darling, Nigel Lawson e Norman Lamont.

Nelle interviste e negli articoli di oggi, l’Independent ha chiesto agli esperti le loro previsioni a breve e a lungo termine circa il futuro della moneta unica. Mentre la maggior parte ritiene che la zona euro possa sopravvivere alla crisi del debito greco (soprattutto considerando la volontà politica di investire nella prevenzione di un default caotico) la maggior parte ritiene che il nuovo Compact fiscale europeo, concordato in linea di principio Lunedi, sia insostenibile.

Molti politici ed economisti hanno criticato la frenetica corsa all’austerità imposto a Grecia e Italia suggerendo che sarebbe controproducente a causa della crescita deprimente nei paesi in questione, ed hanno aggiunto che gil squilibri competitivi tra i membri della zona euro sarebbe impossibile da superare. Si è fatto altresì notare che l'ultima conseguenza della crisi sarebbe il manifestarsi di una zona euro molto più ridimensionata con la Germania al centro e paesi come Grecia, Portogallo, Italia e Irlanda messi al margine.


Cinque economisti, di seguito, esporranno il loro credo riguardo la moneta unica.


GLI ECONOMISTI: 
L'Europa non ha un problema di debito, l'Europa ha un problema di crescita.




Danny Blanchflower, Professore di Economia presso il Dartmouth College dichiara che:

"Il problema fondamentale che non è stato affrontato è che non esiste un piano di crescita per la Grecia. Anche se si dà loro un nuovo prestito essi non hanno i mezzi per ripagare. Il problema potrebbe essere un default caotico, che significherebbe l’uscita definitiva della Grecia. Aggiungo poi che la mia preoccupazione poggia su altre solide basi. Supponiamo che succede qualcosa alle 4:00 del pomeriggio di Giovedi, come ad esempio una banca che non sia in grado di effettuare un pagamento, sarebbero in grado le autorità europee di rispondere abbastanza velocemente? Questa è la mia grande preoccupazione, cioè il fatto che semplicemente non abbiano la flessibilità di spostare denaro abbastanza velocemente. Ho poca fiducia ".

 

Nouriel Roubini, Professore di Economia presso l’Università di New York pensa che:

"La zona euro è come il relitto di un treno che viaggia al rallentatore. Non è solo la Grecia il problema ma ci sono altri paesi insolventi. C'è un 50% di probabilità che nei prossimi tre-cinque anni la zona euro si possa disunire in quanto non tutti i membri sono in grado di rimanere. La Grecia e forse il Portogallo potrebbero uscire dalla zona euro ed aggiungo, la Grecia forse gia entro i prossimi 12 mesi mentre per il Portogallo si potrebbe attendere un po’ di piu’. Questo non sembra essere un mondo del G20 ma sembra un mondo G-Zero perché non c'è un accordo comune e definito sugli squilibri globali, come il cambiare il sistema monetario internazionale, il commercio internazionale, regolamentazione bancaria che sono tutte questioni assolutamente fondamentali".


Gerard Lyons, capo economista presso la standard Chartered Bank ci spiega che:

"L'Euro non può sopravvivere nella sua forma attuale. Ciò significa che un collasso sia inevitabile e che ci si debba muovere rapidamente verso l'unione politica. Penso che l'Euro sia fondamentalmente un errore. Normalmente una buona economia è rappresentata da una buona politica e che la buona politica non sia sempre sinonimo di buona economia. L'Euro è stato guidato dalla politica fin dall'inizio, pertanto l'euro per sopravvivere ha bisogno che la politica cambi davvero. Ma se la moneta unica viene lasciata totalmente in mano all'economia allora essa crollerà. I leader europei hanno identificato il problema sbagliato. E quando si identifica il problema sbagliato si ottiene una soluzione sbagliata. L'Europa non ha un problema di debito, l'Europa ha un problema di crescita. Il debito è alto, ma un problema di debito può essere contenuto con la crescita. Se lo si indirizza fin dall'inizio come un solo problema di debito allora si ottiene la soluzione sbagliata ".

Vicky Pryce, economista ed ex capo del servizio del governo economico, si esprime così:

"A mio parere nel breve termine vi è la volontà politica di superare l'attuale crisi della Greca e la quantità di denaro che la BCE ha messo a disposizione delle banche europee sta contribuendo a evitare un'altra crisi del credito. Ma la domanda è: cosa succede dopo? Quello che la gente non ha capito è che i livelli di debito di Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Irlanda sono ancora troppo alti per poterli definire sostenibili. Questo significa che la pressione non svanirà e che da questo dipendera’ il successo o il fallimento del progetto Euro. Anche io non credo che il compact fiscale possa funzionare davvero. L'Unione europea, guidata dalla Germania, dice che sarà imponente tutta una serie di restrizioni su quello che viene speso dai paesi della zona Euro, ma il tutto crea un deficit democratico. Significa che le nazioni Europee tenderanno a diventare molto piu nazionaliste ed in loro potrebbe cresere un forte sentimento anti-tedesco, ecco perchè credo il progetto non possa davvero funzionare in toto’’                              

George Soros, noto trader di valute, pensa che.....

‘’Restiamo nella fase acuta della crisi. La prospettiva di un tracollo del sistema finanziario globale non è stato rimosso. Il guaio è che i tagli della spesa pubblica che la Germania vuole imporre agli altri paesi spingerà l'Europa ad un debito deflazionistico. Ridurre i deficit di bilancio metterà sia i salari che i profitti sotto pressione al ribasso, l'economia si contrarrà e le entrate fiscali cadranno vertiginosamente. Così il peso del debito, che è un rapporto tra il debito accumulato al PIL, registrera’ un effettivo aumento, richiedendo ulteriori tagli del bilancio e mettendo in moto un circolo vizioso. Il fatto che una politica controproducente è stato imposto dalla Germania crea una dinamica molto pericolosa in ambito politico. Invece di avvicinare ed unire i paesi membri tutto cio’ li guidera’ verso un periodo di recriminazioni reciproche. C'è un pericolo reale che l'Euro metta a repentaglio la coesione politica della Unione Europea stessa".

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